In un altro tempo, in un altro luogo

di jimmuzzu

Quando ero piccolo una cosa soprattutto non riuscivo a capire: perchè cazzo dovessi crescere in un oscuro paesino della Calabria. Ricordo distintamente una sera d’inverno in cui, presumo davanti a film di Douglas Sirk, chiesi a mia madre “Ma scusa, perchè non andiamo a stare a Hollywood?”. All’epoca non avevamo gatti, ma chissà perchè me la immagino alzare la testa sconcertata mentre ne spulcia uno accanto al fuoco. I bambini sono delle teste di cazzo, su questo non ci sono dubbi, eppure più ci ripenso più mi dico che tutti i torti non li avevo. Ci saremmo evitati il ventennio berlusconiano, se non altro. Non ci saremmo ritrovati al centro della crisi e alla periferia dell’impero, bensì nella situazione esattamente contraria: al centro dell’impero e alla periferia della crisi. Senza contare che invece di passare il tempo a farmi stupidi autoscatti manco fossi Frida Kahlo, starei lì a paparazzare divi e povere criste coi controcazzi, o più probabilmente a pattinare a Venice in shorts con una parrucca bionda. Perchè non ce ne siamo andati? L’ideale dell’ostrica, o della vongola, o della cozza, o di quel cazzo che è, Verga mi perdoni. Mancanza di lungimiranza. Acquiescenza. Pigrizia. Ieri leggevo Levi, e mi sono imbattuto in un passaggio de I sommersi e i salvati che mi ha ricordato quest’episodio, e che mi ha messo in crisi. Uno dei tanti passaggi, intendo. Pare che una delle domande più frequenti che Levi si sentiva rivolgere fosse questa: “perchè non ve ne siete andati prima della deportazione, perchè siete rimasti?”. E lui non solo elenca una serie di ragioni che ora non starò a ripetere, ma sposta l’interrogativo: perchè noi, adesso, restiamo dove siamo e non ci trasferiamo dall’altra parte del mondo? Il libro è degli anni 80, la minaccia nucleare era sentita molto più di ora, e Levi parla, a ragione, dell’Europa come di uno dei territori che più sarebbero stati colpiti in caso di guerra atomica. Ora, senza arrivare a immaginare conflitti estremi, perchè cazzo ce ne stiamo qua, in un paese di merda, in una situazione di merda, ricoperti pure da metri di neve, e non ce ne andiamo in Polinesia? Ci meritiamo tutto.